Ecco dunque l’idea.
In realtà ben definite, come una cittadina o una zona di grande città, si censiscono piccole entità commerciali o produttive che possano offrire occasione di continuità.
Si raccolgono gli interessati a una continuazione o subentro nell’attività commerciale o artigiana. Ciò può avvenire tramite i dipendenti già presenti o altre persone in cerca di occupazione; questi potrebbero essere, per esempio, persone che già abbiano tenuto una attività simile o ne siano state dipendenti.
A tutti si prospetta la possibilità di un guadagno. Il negoziante che non stia sulle spese avrebbe un appoggio nella contrattazione; chi volesse ritirarsi o passasse ad altra occupazione non chiuderebbe semplicemente la baracca, ma la fornirebbe a un’entità solvibile dalla quale guadagnerebbe il rilievo e l’avviamento, oltre alla facilitazione nel disbrigo delle pratiche di chiusura.
Anche se non fosse possibile continuare l’attività, l’organizzazione potrebbe almeno rilevare l’invenduto a favore di un’altra.
Il vantaggio di una scelta favorita da un’entità indipendente sarebbe che un successo non resterebbe fatto isolato ma sarebbe parte di un piano destinato ad allargarsi.
E così ho descritto la bella favola. Per renderla vera occorre qualcuno che inizi, magari da una singola attività, ma soprattutto occorre chi si presenti a un grande numero di possibili partecipanti; chi è già in contatto con un’organizzazione di rilevanza sociale fornirebbe a questa un bacino ampio.
Naturalmente ci si augura che l’azione assuma rilevanza economica anche a livello nazionale e quindi dall’organizzazione originaria si dovrebbe prima o poi staccare una costola specifica.
Se invece più enti si consorziassero per questa iniziativa, un po’, mi viene da pensare, come per la Banca Popolare Etica, la costola sarebbe prodotta ab initio come ente semiautonomo.
Resta la mia personale cautela nei confronti delle strutture troppo grandi. Se il modello divenisse noto, sarebbe in linea con le idee espresse all’inizio che si promuovesse la gemmazione di enti che si rendano autonomi appena possibile.
E allora sì che si comincerebbe a vedere un’economia secondo natura!