… sì, proprio col “th”.
Mi fa pensare a mamme che guardano il Grande Fratello, a sogni da reginetta nei concorsi, al trucco glamour, al pantalone trendy, al locale cool…
Perché sono prevenuto, fra l’altro, anche verso i nomi. Nel mio palazzo abbondano le Jennifer, le Debbborah, ma anche i Kevin e i Christopher…
In realtà, si chiama così la prima italiana selezionata per fare l’astronauta.
E poco importa che siano chiamati “navigatori delle stelle”, “marinai del cosmo”, quelli che ai miei occhi imbevuti di fantascienza paiono fare poco d’altro che qualche balzo significativo.
Samantha Cristoforetti, come e più di Valentina Tereshkova, è per me un’eroina perché rappresenta una punta avanzata: della scienza, della competenza professionale, della liberazione femminile. Di più perché nella Russia degli anni ’60 c’era meno maschilismo che nell’Italia odierna.
Faccio il tifo per lei perché ci porta in po’ più vicino alla sorgente di molti miei sogni, perché anch’essa raccoglie il tifo che faccio per tutte le persone “brave a fare qualcosa”, perché anche grazie a lei diventi difficile disprezzare l’intelligenza femminile.
Al punto che quasi troverei sopportabile vederla indossare un abito alla moda. Anzi, chissà mai che non riesca a nobilitarlo davvero, un abito, riempiendolo di umanità d’alta classe.
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