Il neutro, in italiano, serve in due casi:
A) quando un oggetto singolare potrebbe essere accordato al maschile o al femminile, per esempio:
1) “il candidato dovrà dimostrare competenze linguistiche”
è scritto nel bando, ma nel verbale
1.1) “il candidato Mario Rossi è idoneo”
oppure
1.2) “la candidata Alessia Bianchi è idonea”.
B) Oppure quando un oggetto plurale è composto da elementi che sarebbero accordati nei due modi:
2.1) “i candidati Mario e Vincenzo”,
2.2) “le candidate Alessia e Luisa”,
ma nel caso in cui avessimo
2.3) “Mario e Alessia”?
Abbiamo anche sostantivi che si accordano col genere della persona di riferimento, cambiando forma: il nuotatore Mario, la nuotatrice Alessia. Ma se il regolamento della piscina comunale prescrive che
3) “ogni nuotatore deve munirsi di cuffia”,
stiamo forse parlando dei soli maschi?
4) È invalso l’uso, in ambito sindacale, di rivolgersi a “lavoratrici/tori” e ho ricevuto un messaggio che esordiva: “Carissim*” e concludeva: “siete invitat*”: buona soluzione grafica, ma come pronunciarla?
5) Leggevo tempo fa il commento divertito di uno statunitense sul fatto che in lingue come l’italiano, se duemila donne scendono in piazza,
5.1) “le manifestanti sono scese…”
Ma basta che con loro ci sia un uomo ed ecco che
5.2) “i manifestanti sono scesi…”
Provocando un repentino cambio di sesso collettivo!
Ecco dunque la necessità di utilizzare una desinenza singolare per una frase come la 1), una desinenza plurale per frasi come la 2.3), e forme neutre di termini come nella 3). In questo modo risolveremmo gli orrori di 4). Avremo poi bisogno di un articolo neutro singolare per la frase 1) e di uno plurale per il problema di 5), nonché di una desinenza singolare e plurale per il participio passato dei verbi, sempre per la 5).
Ritengo invece che non sia necessario volgere al neutro i termini, femminili o maschili, che identificano oggetti non sessuati. Ritengo cioè che non ci sia nulla di femminile in un’asta o di maschile in un vaso, di femminile in una freccia e di maschile in un bersaglio.
Dunque:
Desinenze
Singolare | Plurale | |
Maschile (*) | -o | -i |
Femminile (*) | -a | -e |
Neutro | -u | -ei |
(*) sì, lo so che ci sono eccezioni.
Articoli
DETERMINATIVI | Singolare | Plurale |
Maschile | Il, lo | I, gli |
Femminile | La | Le |
Neutro | U, ul | Ei |
INDETERMINATIVI | Singolare | Plurale |
Maschile | Un, uno | Dei, degli |
Femminile | Una | Delle |
Neutro | Unu | Dellei |
Sostantivi
Singolare | Plurale | |
Maschile | Nuotatore (lavoratore) | Nuotatori (lavoratori) |
Femminile | Nuotatrice (lavoratrice) | Nuotatrici (lavoratrici) |
Neutro | Nuotaturu (lavoraturu) | Nuotaturei (lavoraturei) |
Verbi
Singolare | Plurale | |
Maschile | Partito | Partiti |
Femminile | Partita | Partite |
Neutro | Partitu | Partitei |
Pronomi personali
Singolare | Plurale | |
Maschile | Lo, gli | Li, loro (gli) |
Femminile | La, le | Le, loro (gli) |
Neutro | Lu, lu | Lei, loro (gli) |
Pronomi possessivi
Singolare | Plurale | |
Maschile | Mio tuo suo nostro vostro loro | Miei tuoi suoi nostri vostri loro |
Femminile | Mia tua sua nostra vostra loro | Mie tue sue nostre vostre loro |
Neutro | Miu tuu suu nostru vostru loro | Miei tuei suei nostrei vostrei loro |
La 1) dunque sarà
1a) “Ul candidatu dovrà dimostrare competenze linguistiche ”
E così abbiamo anche
1a1) “Ul candidatu è idoneu”
La 2.3) sarà
2.3a) “Ei candidatei Mario e Alessia”
La 3):
3a) “Ogni nuotaturu deve munirsi di cuffia”
Per il punto 4) avremo:
4a1) “Ei lavoraturei”, 4a2) “Carissimei”, 4a3) “siete invitatei”
E mentre la 5.2) riguarderà unicamente un consesso di soli uomini, avremo
5.2a) “Ei manifestanti sono scesei…” (notate che ‘manifestanti’ resta invariante per genere)
Una parola sulla pronuncia.
La desinenza plurale -ei è sempre iato, mai dittongo: si pronuncia cioè sempre come “èi” e mai come “eì”. Una parola come “candidatei” ha l’accento tonico sulla seconda ‘a’.
Lo scopo di questa mia implica che il termine “uomo”, “uomini” indichi solo maschi della specie umana, “donna”, “donne” indichi solo femmine, e si escogiti un termine, appunto, neutro per indicare un individuo di sesso indefinito. Parole come “persona”, “individuo” o altri potrebbero andare bene ma sogno la nascita di una parola più specifica.
Un grosso problema si ha con “fratelli”, oggi usato per indicare quel gruppo di persone, figlie dei miei genitori, che possono essere solo maschi oppure maschi e femmine; se invece sono solo femmine diventano “sorelle”. Propongo l’adozione del termine “adelfu”, “adelfei”, dal greco e con le nuove desinenze.
Qualcuno potrebbe obiettare che il suono sembra ripetitivo. Ribadisco che quattro parole terminanti in -i sembrerebbero altrettanto ripetitive se non ci fossimo abituatei (notare…)
Altrei (…) penserà che quella -u singolare sembra più vicino a un maschile, anche alla luce di certi dialetti, anziché equidistante fra i due generi. Io la butto lì con un esempio dalla prima declinazione latina:
Singolare | Plurale | |
Maschile | Ludus | Ludi |
Femminile | Rosa | Rosae |
Neutro | Bellum | Bella |
E mi domando se la sensibilità dei contemporanei di Ovidio ravvisasse nel neutro un’oscillazione fra i due generi, a seconda del numero. Un indizio mi sembra venire da residui presenti nell’italiano con parole come “uovo”, “uova” oppure “cervello”, “cervella”.
Penso di aprire una sezione di questo blog, con le versioni “neutralizzate” di racconti vari. Invito tuttei (…) a partecipare con suggerimenti, correzioni, approvazioni entusiastiche.
al di là di ogni immaginazione… una impresa artistica… un poeta sardo davanti a un tramonto con una paglia? chi può ispirare tanta arte?
No, seriamente. La mia proposta è senz’altro migliorabile e mi rendo conto che certe desinenze possano sembrare inadatte. Accetterò volentieri suggerimenti.