“Vorrei avere visioni…”
Non faccio in tempo a concludere questo pensiero che mi vien da ridere: nemmeno sicuro che tutto ciò sia reale, che visioni dovrei avere? Dormendo, sognare di addormentarmi? O, da sveglio, risvegliarmi ulteriormente?
E le altre possibilità: senza conferme, come accettar di credere a qualcosa invece di chiamarlo allucinazione? O quale valore darei a nuove verità, se poi non potessi giovarmene, una volta tornato a dormire? Insomma, non è conveniente portare nella vita il peso di un sogno, ma neppure godrei scoprendo che, tranne pochi incontrollabili momenti, vivo in un sogno parimenti incontrollato.
Se proprio devo farmi intrattenere, tanto varrebbe montare la parabola e comprarmi qualche film.
Poi mi guardo intorno e, dalla convinzione con cui ciascuno espone il proprio punto di vista, concludo che il mondo reale deve trovarsi altrove, ma dalla qualità di questo sogno non sono sicuro di volerlo conoscere.
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Meta
Voglio guardare la realtà anche la più squallida e la più misera, non voglio visioni ne nate dai sogni ne da qualche meravigliosa sostanza, no voglio la realtà, ci voglio stare davanti perché è nella realtà che ho tutto quello di cui ho bisogno per essere “felice”. Le visioni le lascio ai mistici, altrimenti sono menzogna
Esatto, vorrei la mistica.