Un giocattolo. Non sei un astronauta, ma un giocattolo; ciò che ricordi è un falso, il personaggio che hanno inventato per te. Non esiste alcuna missione spaziale, non c’è un Quartier Generale Galattico a cui fare rapporto; nessuno si aspetta che tu salvi alcunché.
C’era motivo di sentirsi orgliosamente ansiosi per la responsabilità che un incarico simile ti imponeva, il tipo di sfida che può solo essere accettato da nu giovane pienu di ormoni ed energie, ancora incapace di credere che il mondo possa rifiutarsi di obbedirgli.
Il tipo di eventi capaci di far cadere le braccia a persone più esperte ma anche provate da fallimenti e fatiche. Tu no, tu credi che il fallimento sia un’ipotesi doverosa ma solo teorica, o un insulto del cieco mondo, da vendicare quanto prima; e ti piace faticare, attingere a risorse di energia sempre disponibili e sufficienti.
Sembra un risveglio duro. Scopri solo vuote dichiarazioni anziché risorse, obiettivi inesistenti. Il cielo che si ritaglia solo un piccolo riquadro di finestra non ospita un Quartier Generale, non si aprirà ad una missione che nessuno ha programmato.
Sei un giocattolo, Buzz. Chi ti ha messo in testa certe idee?
Devi affrontare altri compiti, ora. All’inizio, ricostruire te stesso. Benché la tua corazza sia priva degli straordinari dispositivi creduti, devi garantirtene l’efficienza per agire.
Perché sì, Buzz: il tuo intervento è ancora richiesto. Svegliati, non è tempo di farsi domande oziose ma, da veri umani d’azione, agire tempestivamente e con decisione. L’obiettivo, stavolta, è sicuro; qualcuno ha davvero bisogno di te: un bambino, un essere grande come una galassia dentro cui si agitano mille soli di entusiasmo, speranza e amore. Salvane uno, e avrai salvato tutto.
Parti, Buzz. Corri per affrontare un mondo troppo grande. Non sei il più potente tra gli eroi ma il più piccolo fra i giusti, quello che farà la differenza tra una delusione e il conforto.
Tu, supereroe di plastica e cartone, metti in campo le tue risorse per salvare un mondo, e te con esso. Da qualche parte, in un lontano Quartier Generale, saranno fieri di te.
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