La mite e modesta Lida, morta questa mattina, non ha lasciato i suoi atti alla Storia. Come Gennaro, Nello, Tonina e Ida. È la storia del nostro caseggiato, fatta di vite normali che, come tutte le vite, hanno potuto essere occasione di fatti meritevoli di memoria.
Gennaro aveva una storia da raccontarci e una famiglia intorno; Nello era uscito da un istituto con un diploma ed era stato imprenditore; Tonina ha riempito una casa della sua figura esile e della sua esile voce; Ida ha riversato la passione in casa, nel quartiere e nelle scuole. Sono alcune di quelle persone che hanno dato la vita al vicinato. Altro non voglio dire: per incapacità e per non insultare la normale grandezza loro con la mia voglia di retorica.
Lida ha affrontato lutti nell’infanzia, difficoltà in gioventù, le vicende di una lunga vita con tono dimesso e pazienza. Ha perduto la mamma da piccola, la sorella che l’amava; ha sopportato le ristrettezze della guerra, di un istituto povero. Ha vissuto semplicemente dando un sommesso esempio.
Ci lascia pochi giorni dopo il suo novantatreesimo compleanno, e lascia me con la voglia di farne memoria.
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