In mezzo a tutte le critiche per il comportamento di giocatori e pubblico inglesi: perché si sono sfilati platealmente la medaglia, per l’abbandono dello stadio, per gli insulti… e vabbe’… siccome io sono fatto così, voglio parlar bene di alcuni, non pochi inglesi.
Il commentatore allo stadio, che non ha perso il tono enfatico mentre commentava l’ultimo rigore parato, la vittoria italiana, l’entusiasmo di calciatori e pubblico.
I tecnici che hanno provveduto fino all’ultimo all’illuminazione, che hanno mandato musiche e fuochi d’artificio, insomma completato, come da programma, lo spettacolo e la premiazione.
Possiamo immaginare il loro umore e alcune delle espressioni con cui avranno commentato il tutto, possiamo anche immaginare che qualcuno avrebbe preferito sprofondare lo stadio nello stesso buio che si sentiva addosso.
Forse non perché seri e professionali, ma perché temevano il licenziamento; sta di fatto che hanno compiuto il loro lavoro (non chiamiamolo dovere) come da contratto. Io però l’ho apprezzato e perciò ringrazio tutti quei tecnici, inglesi o immigrati che siano. In questo sono risultati sportivi e, da lavoratore, lo apprezzo.