Com’è possibile che, mentre gli Enti pubblici dicono di non poter pagare i debiti a causa del patto di stabilità, il Comune di Alessandria possa spendere al punto da avere un buco da 100 milioni? Come ha fatto a spenderli, se non con i metodi che gli altri non possono adoperare?
Ecco che assieme alle opinioni metto qui anche delle domande.
Ma una risposta ce l’ho, modesta, da ignorante: i bilanci pubblici, come tutti gli atti della politica, si fanno come si vuole e le norme servono solo a due cose: a fermare gli avversari o a rendere tutti ricattabili.
È possibile mai che questo fantomatico patto di stabilità conceda di assumere obbligazioni di carattere economico, ma vieti poi di onorarli? Come se fosse una norma da “partita doppia dimezzata”: il totale del conto “debiti verso fornitori” può aumentare senza ritegno, ma del conto “cassa” o “banca” si fa un uso limitato.
Secondo me, a forza di alchimie finanziarie, i luminari d’Europa hanno prodotto un distillato capace di devastargli il cerebro.
Fra questa, e l’ipotesi che le mie scarse nozioni di ragioneria siano insufficienti, qualcuno mi dice quella giusta?
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